bollicine marchigiane vino spumante
Gli spumanti, comunemente detti “bollicine” sono vini nei quali è presente anidride carbonica disciolta che sviluppa una pressione di almeno 3,5 atmosfere nella bottiglia. Quando la bottiglia viene aperta la pressione interna scende e si crea l’effervescenza che consiste nel formarsi di bollicine e schiuma sulla superficie del vino. In base alla tipologia di vino queste bollicine e la schiuma possono avere caratteristiche molto differenti tra loro.
La qualità di un vino spumante si misura proprio dalla finezza e dalla persistenza di queste bollicine.
I due metodi di creazione dello spumante più importanti sono il Metodo Charmat (o Martinotti) o il metodo classico.
Il Metodo classico consiste in una rifermentazione in bottiglia, con un periodo di contatto del vino base con i lieviti che può arrivare a diversi anni.
Nel Metodo Charmat invece la rifermentazione viene effettuata in appositi fermentatori in acciaio inox sotto pressione ed il contatto del vino base con i lieviti è molto più breve.
Un terzo metodo di spumantizzazione in bottiglia, che sta tornando molto in voga in questi ultimi anni è il cosidetto metodo Ancestrale o Tradizionale, che consiste nell’imbottigliamento del vino base con i suoi lieviti ed un residuo zuccherino.
In primavera, con l’innalzamento della temperatura, inizierà la rifermentazione e si svilupperà l’effervescenza.
Questo metodo è usato soprattutto per il Prosecco, ma anche nella regione Marche diverse Cantine stanno sviluppando Vini spumanti Ancestrali a dosaggio zero, ad esempio il “Grotte di Santità” realizzato dalla Cantina dei colli Ripani con uve 100% Pecorino.
Le categorie di spumanti si classificano in base al residuo zuccherino che rimane nello spumante dopo l’elaborazione, abbiamo:
- dolce: se superiore a 50 g/l.
- abboccato: compreso tra 33 e 50 g/l;
- secco: compreso tra 17 e 35 g/l;
- extra-dry: compreso tra 12 e 20 g/l;
- brut: inferiore a 15 g/l;
- extra-brut: compreso tra 0 e 6 g/l;
- dosaggio zero: inferiore a 3 g/l, in questo caso allo spumante non è stato aggiunto zucchero dopo la presa di spuma;
I vini frizzanti invece hanno una pressione interna della bottiglia inferiore alle 2,46 atmosfere, nella stragrande maggioranza dei casi sono prodotti con il metodo Charmat (fermentatori in acciaio sotto pressione) anche se c’è un ritorno, forse anche per ragioni economiche al metodo ancestrale, ossia rifermentando in bottiglia.
La storia della spumantizzazione nella Regione Marche è iniziata contemporaneamente ai grandi monaci francesi.
Il Verdicchio vino tipico marchigiano Metodo Classico è una garanzia nel mondo delle bollicine
La vinificazione nelle Marche può vantare una lunga traduzione di produzione di vini spumanti con Metodo Classico, vino marchigiano, passerina spumantizzata, verdicchio spumantizzato.
Il verdicchio ha una ottima propensione ad essere spumantizzato con metodo classico. Specialmente il vitigno principe del comprensorio del Verdicchio dei Castelli di Jesi.
VERDICCHIO
È evidente, l’ottima attitudine del verdicchio nel produrre perfette basi da spumantizzare con Metodo Classico, ma nelle Marche si produce Metodo Classico anche con altre varietà tipiche di questa regione si prestano a questa vinificazione, tipo la passerina ed il pecorino della zona dell’ascolano.
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